Aeshna subartica specie numero 91 dell’odonatofauna Italiana

In un biotopo dell’area del Monte Corno, il membro del Gruppo di lavoro per le libellule “LIBELLA” Alex Festi ha scoperto, in settembre, un esemplare di Aeshna subartica, specie finora mai segnalata per l’Italia.

Questa specie viene considerata come “specie gemella” della molto più comune Aeshna juncea con la quale condivide il comportamento, l’habitat e sopratutto l’aspetto generale. Ciò comporta che è in sostanza impossibile distinguere le due specie “a vista” e che, per individuare la più rara Aeshna subartica bisogna catturare molti esemplari e controllarne i caratteri distintivi. A tale circostanza probabilmente è ascrivibile il fatto che questa specie in Italia non era stata ancora individuata.

Informazioni generali sulla specie

Questa libellula, dalla colorazione nero-celeste, è lunga ca. 7 cm e ha un apertura alare di ca. 10 cm. Abita le torbiere montane caratterizzate da tappeti flottanti di sfagni (muschi delle torbiere) dove essa depone le sue uova e nei quali la larva si sviluppa per 3-4 anni.
Aeshna subartica è una specie il cui areale distributivo si estende dal Nord America, al Giappone, alla Siberia fino al Europa. Qui si presenta con la sottospecie Aeshna subartica elisabethae (chiamata così in onore della regina Elisabetta I d’Inghilterra) che è frequente in Scandinava e Nordest Europa mentre in Centro Europa, dove è rilegata alle zone montagnose, è considerata rara e vulnerabile.
La scoperta di questa Libellula porta a 91 le specie di odonati segnalate per l’Italia e risulta di notevole interesse scientifico perché fino ad ora l’unica altra stazione conosciuta a sud delle Alpi si trovava in Slovenia.

Nell’estate 2010 si intende studiare più accuratamente il sito.

Racconto della scoperta
Domenica 30.08.2009 durante una semplice scampagnata per i sentieri del parco del Monte Corno mi fermai a una delle torbiere per fare alcune fotografie da utilizzare per la presentazione che avrei tenuto al convegno di odonatologia di settembre .
Essendoci un discreto via vai di Aeshna juncea (difficilmente distinguibili a vista l’una dal altra)  cominciai a acchiappare ogni Aeshnide che mi veniva a tiro. A. juncea, A. juncea, A. juncea, A. juncea…. Alla quinta cattura, liberando l’esemplare dal retino qualcosa non mi tornava. L’ Aeshna che tenevo in mano non aveva la tipica colorazione verdastra e le ali erano marrone scuro e non beige -giallognole come al solito. Di riflesso ho controllato dietro gli occhi senza trovare la tipica macchia chiara, e osservando la linea nera lungo la sutura facciale notai che non si restringeva verso gli occhi.
“Ma vuoi vedere che è proprio LEI !” pensai.…
“Impossibile…” ragionai, “… le libellule di questa torbiera sono già state studiate l’anno scorso, ce ne saremmo accorti …”.
Come al solito avevo dimenticato il ” Dijkstra” in laboratorio e quindi che fare? Decisi di prelevare l’esemplare assieme ad una A. juncea di confronto e di classificarlo con calma il giorno dopo…
Chiaramente 5 ore dopo mi ritrovavi nel mio ufficio con la chiave di classificazione in una e l’esemplare nell’altra mano e i dubbi ben presto furono sciolti.
Non ci potevo credere, era proprio LEI, la avevo trovata, la 91esima specie di libellula italiana: Aeshna subartica.